Considerazioni sul retro dei quadri

Ogni dipinto si sa, ha un recto e un verso, cioè un lato dipinto e il lato opposto, che solitamente non è visibile allo spettatore.
Il retro del quadro è il lato delle rivelazioni, delle testimonianze storiche, del racconto delle vicessitudini dell'opera, un lato accattivante e ricchissimo di informazioni che non smette mai di intrigare. A volte vi si trovano cartigli, vecchie didascalie, timbri che ne ripercorrono i passaggi di proprietà, addirittura possono essere visibili disegni precedenti o schizzi.
Raramente i visitatori possono godere di questo aspetto del tutto particolare dell'opera d'arte, anche se ultimamente sono state organizzate mostre proprio dedicate al lato nascosto del quadro (segnaliamo la mostra in corso fino al 5 novembre a Bassano del Grappa: "Abscondita. Segreti svelati delle opere d'arte").

E visto che vorremmo che anche voi, visitatori presenti passati e futuri del nostro museo provaste un po' dell'emozione della scoperta, vi raccontiamo la storia di uno dei nostri dipinti, che vedete in foto, anzi, di cui vedete il retro nella foto... per ammirare il fronte vi aspettiamo al Museo Civico!

Si tratta del ritratto di Miss Grace Henshaw, dipinto da Joshua Reynolds. E' pervenuto al Museo grazie al consistente lascito del professor Pier Luigi Della Torre, che con il proprio testamento nel 1963 diede di fatto il via al nostro Museo Civico, ma di questo dipinto conosciamo poco altro.
In soccorso ci arriva proprio il retro del dipinto, che riporta due etichette applicate al legno dell'intelaiatura. Nella prima troviamo scritto: Sir Joshua Reynolds P.R.A. / Portrait of M. Ibbetson / neé Henshaw/ of Bissom, Essex. Painted 1756.
Nella seconda, probabilmente precedente: Miss Grace Henshaw / Sir Joshua Reynolds P.R.A. / married Samuel Ibbetson Esq.re of / Bissons Essex-
Le due didascalie - e un attento studio condotto dopo il restauro del 1992 lo conferma - identificano l'autore dell'opera: Joshua Reynolds, dove P.R.A. sta per President of Royal Academy. Joshua Reynolds fu uno dei 38 membri fondatori della Royal Academy nel 1768, nonché primo Presidente. 
Chiaramente le due etichette furono poste secondariamente, non solo perché la nomina a Presidente di Raynolds è successiva ma anche perché la ragazzina all'epoca del ritratto non era ancora sposata.
Joshua Reynolds era all'epoca appena rientrato da un viaggio a Roma, dove aveva toccato con mano e assorbito il concetto di bellezza classica. Tornato a Londra crea proprio nel periodo del nostro dipinto toccanti ritratti permeati di classicismo, nella posa e nella linearità delle forme, spesso a fondo scuro per permettere la concentrazione totale dell'attenzione sul personaggio ritratto e l'uso di illuminazioni ardite quasi da scena.
Forse le etichette furono poste proprio in vista di una vendita, o dall'acquirente successivo, quando ormai i legami con la ragazza ritratta erano lontani e quindi la memoria dell'origine del ritratto doveva essere garantita da una scritta, non bastando più le fonti orali.

Di fatto conosciamo solo la famiglia che lo possedette in origine: la famiglia Henshaw, che probabilmente lo fece realizzare direttamente per essere donato alla famiglia Ibbetson, nella quale Grace entrò a far parte qualche anno dopo: è infatti probabile che si tratti di un ritratto da fidanzamento, commissionato dalla famiglia della ragazza da inviare allo sposo prescelto e alla sua famiglia, e che la famiglia, abbiente anche se non nobile, abbia scelto Joshua Reynolds, artista già rinomato per la capacità di realizzare ritratti eleganti e classici ma al contempo carichi di emozione e sentimento.

Oltre alle due etichette, il retro della tela riporta anche un interessante timbro della dogana di Penthal, che testimonia il transito del dipinto dal confine francese, anche se non ci fornisce indicazioni sulla data.
Sono poche informazioni, vero, e comunque da incrociare con altre valutazioni e considerazioni, ma da cosa nasce cosa e, una volta diffuse queste informazioni anche su internet, abbiamo potuto ricostruire l'intera storia familiare della ragazza grazie al racconto di un discendente tuttora vivente, che ci ha contattati sapendo che nel nostro Museo era presente il ritratto di una sua ava!
Una didascalia tramandata nei secoli si è rivelata uno scrigno per la memoria storica di una famiglia e un tesoro per noi, curatori del Museo, che ai nostri quadri ci affezioniamo e che abbiamo il costante stimolo a conoscere tutto su di loro, sulla loro storia, per capire quali casi e fortuite circostanze abbiano fatto sì che oggi, a Treviglio, si possa ammirare un ritratto di una sconosciuta ragazza inglese realizzato da uno dei maggiori ritrattisti della storia dell'arte, inglese e non.
Vi aspettiamo allora: promettiamo di farvi conoscere il volto di questa giovane ragazza ma, se siete curiosi, anche di farvi vedere da vicino il retro della tela! 😀

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