100 ANNI DALLA FINE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE: LE MOSTRE "1918" E "GRANDE GUERRA BIANCA"

Venerdì 9 novembre 2018, presso la Sala Crociera del Centro Civico Culturale, si è tenuta l'inaugurazione della mostra "1918", curata dai professori F. Celsi e F. Tadini. Inserita nel più vasto contesto degli eventi atti a commemorare il centenario dalla fine della Prima Guerra Mondiale, l'esposizione catapulta i visitatori in un viaggio nel passato che fa rivivere attraverso gli apparati testuali, documenti d'archivio e oggetti d'epoca, la progressione del conflitto armato in Europa. Mentre le parole scritte scorrono nella mente di chi legge, il nutrito sistema iconografico, oltre a fornire una testimonianza delle vicende, consente di associare i volti dei protagonisti più emblematici ai nomi impressi sulla carta. Questa operazione, in apparenza banale, non è però da trascurare, specialmente tenendo conto di come, in molti casi, lo studio della storia a scuola venga vissuto come un peso da parecchi studenti. Purtroppo, capita spesso che questa materia non venga interpretata come opportunità per conoscere il passato in cui sono state gettate le basi per il nostro presente, ma come una sfilza di nomi e date da ricordare, nomi che il più delle volte si è troppo impegnati a memorizzare per attribuire loro delle fattezze fisiche. La mostra permette quindi di colmare questa lacuna, associando a queste vicende i volti dei personaggi pubblici che svolsero concretamente le azioni riportate sui libri di storia.

Alla presentazione delle vicende drammatiche che si susseguirono durante la guerra, sia sul fronte europeo, sia con uno sguardo rivolto alla situazione dell'esercito italiano, segue una sezione dedicata agli scrittori europei che trattarono la fase bellica nelle loro opere. Molti di questi autori,  arruolatisi volontariamente o perché obbligati, parteciparono in prima linea agli scontri armati: ciò rende i loro scritti dei documenti fondamentali per cercare di comprendere i lasciti che il conflitto ebbe sulla psiche della popolazione europea. Elemento che contraddistingue la mostra e le conferisce originalità è però la parte dedicata alla città di Treviglio, con la presentazione dettagliata del modo in cui la città reagì alla guerra. Il quadro che viene delineato è quello di una comunità unita che decise di sfruttare le risorse a propria disposizione per dare sostegno alle vittime di questa carneficina: bambini rimasti orfani, ma anche vedove e soldati feriti gravemente. Negli anni del contrasto bellico sorsero numerose associazioni che avevano il fine di coordinare le operazioni di sostegno ai più deboli, associazioni che continuarono a operare anche quando le ostilità cessarono, e che permisero alla città di intraprendere un lento percorso di ripresa.

All'interno della sala Crociera viene ospitata anche la mostra fotografica "Grande Guerra Bianca", un progetto fotografico di Stefano Torrione con Marco Gramola (S.A.T.). Il termine Guerra Bianca, designa la parte del primo conflitto mondiale che fu combattuta in alta montagna, lungo il confine montuoso che separava nel 1915 l’Impero austroungarico dal Regno d'Italia. I soggetti delle foto non sono altro che i resti bellici che non furono recuperati quando la lotta armata si concluse e che, ricoperti di ghiaccio e neve, furono prelevati solo nel 2007-2010, in seguito a un'azione congiunta di vari enti (la Soprintendenza per i Beni Storico Artistici, il Servizio Bacini Montani della Provincia Autonoma di Trento, la Società Alpinisti Tridentini e le Guide Alpine). Lo scioglimento del ghiaccio ha riportato alla luce strutture e reperti di ogni tipo, dalle armi alle scatole di sardine che sfamavano i soldati. La bellezza delle foto, unita alla loro importanza documentaria, rende anche questa mostra particolarmente interessante e stimolante.
La ricchezza iconografica di entrambe le esposizioni, unita a uno stile comunicativo semplice ma efficace, le rende godibili a varie categorie, dai ragazzi di medie e superiori, al pubblico adulto: visita consigliatissima. 

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