Storie in Museo - Il tavolo

Se la vostra visita al Museo Civico "Ernesto e Teresa Della Torre" risale a prima dell'estate, probabilmente non avete avuto modo di vedere esposta questa opera, realizzata da Ugo Stringa nel 1964.
L'olio si trovava infatti esposto in uno degli uffici comunali: il nostro Museo infatti non si limita alla sala espositiva principale, all'interno del Centro Civico Culturale, ma si diffonde capillarmente su tutto il territorio della città, occupando molti spazi comunali tra uffici e biblioteche, senza perdere di vista naturalmente le esigenze di conservazione.
Succede allora, come in questo caso, che un'opera torni nella sala espositiva del Museo dopo essere rimasta per qualche tempo esposta in un altro luogo pubblico: questo ci consente di mettere a disposizione più opere che, anziché finire in deposito per mancanza di spazio, ruotano in luoghi comunque aperti al pubblico fino poi a tornare ciclicamente alla casa madre del Museo.

Ugo Stringa (1923-2006), Il tavolo, 1964
Questo tra l'altro è un ottimo motivo per tornare in museo più volte: è altamente probabile che troviate opere diverse dalla visita precedente, o anche solo allestimenti diversi.

Ugo Stringa donò questa opera al Museo nel 2000, in occasione di un mostra realizzata nel Centro Civico Culturale. Il soggetto rientra pienamente nella tradizione di Stringa, che privilegia paesaggi, nature morte, soggetti religiosi e ritratti, mantenendosi nell'ambito del figurativo, seppur raggiungendo accenti espressionistici nei valori cromatici.

Il soggetto umile di un quotidiano interno domestico è reso con uno stile solido e monumentale, con un disegno tracciato direttamente con il colore e una tavolozza giocata sui toni bruno-ocra, verdi e grigi. Da questa monocromia emergono i bianchi della tovaglia e del vaso, così come la trasparenza del bicchiere.

Dobbiamo dire che l'atmosfera intima e quotidiana che trapela da quest'opera ben si concilia con quella generale del Museo Della Torre: il nostro augurio e la nostra speranza è che il Museo diventi per i visitatori intimo e vissuto come una stanza di casa propria, condivisa e abitata con rispetto, ma anche con affetto.

(da S. Fontana, Scheda b.40, in Le Civiche raccolte d'arte della Città di Treviglio. Il Museo "Ernesto e Teresa Della Torre", pg. 168, Treviglio 2011)

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